I mari sono un bene comune che dovremmo tutti proteggere. Ospitano paesaggi magnifici e animali stupendi… alcuni dei quali abbiamo già annientato con i nostri comportamenti non curanti. Altri possiamo ancora salvarli, anzi dobbiamo salvarli. Se non agiamo ora presto avremo un mare senza pesci, senza barriera corallina, super inquinato e invaso dalla plastica.

Gli oceani sono continuamente sotto assedio per soddisfare i “bisogni umani”. La pesca eccessiva, le estrazioni minerario, le trivellazioni, lo scarico in acqua di sostanze tossiche e rifiuti sono minacce attuali a cui spesso non si pensa se non in quelle occasioni in cui un incidente straordinario fa capolino in TV.

Salviamo i mari e gli oceani dall'inquinamento e dalla plasticaOceani invasi dalla plastica

Se si parla di plastica in mare tutti pensano a bottiglie e cannucce, purtroppo in acqua si trova davvero di tutto… Giocattoli, sacchetti di plastica, palloncini, imballaggi e reti abbandonate dai pescatori in cui trovano la morte moltissimi pesci e tartarughe. Molti pezzi di plastica vengono ingeriti da gabbiani, tartarughe, pesci e cetacei. La plastica può restare in gola od ostruire il tratto digerente e le vie respiratorie e causarne così la morte.

Gli oceani sono invasi anche dalle microplastiche, che derivano dallo scarico delle acque domestiche (spesso sono aggiunte nei cosmetici con funzione abrasiva) dall’abrasione degli pneumatici, da parti di rifiuti plastici e dal lavaggio di tessuti sintetici.

Sostanze tossiche nei mari

Un’altra grande minaccia per i nostri mari sono i concimi, le sostanze chimiche e i pesticidi che finiscono in mare tramite i fiumi a loro vota contaminati dall’eccessiva concimazione dei campi. Inoltre i concimi stimolano la crescita di alghe che se crescono eccessivamente consumano troppo ossigeno provocando così la moria di molti pesci.

Inoltre i mari sono ancora contaminati da sostanze tossiche che venivano deliberatamente gettate in acqua fino agli anni 70. Si pensava infatti che gli oceani potessero diluire queste sostanze e renderle inoffensive. In realtà queste sostanze non sono mai scomparse e hanno contaminato i fondali ma anche i pesci.

La Convenzione di Londra del 1972 e il Protocollo di Londra del 1996 hanno sancito norme per tutelare i nostri mari e vietare lo scarico di sostanze tossiche in acqua. Tuttavia va detto che la pratica non è stata del tutto abbandonata e molti lo fanno in modo illecito.

salviamo i mari disastro petrolio in acquaDisastri marini dovuti al petrolio

Trivellazioni e trasporti di petrolio in mare rappresentano una grande minaccia per gli oceani e per i loro abitanti.

Il petrolio ha un peso specifico minore dell’acqua per questo, in un primo momento, galleggia e forma una pellicola che ricopre la superficie marina. In questa fase sono davvero molti gli uccelli che ne rimangono ricoperti nel tentativo di pescare pesci. Il petrolio intacca la loro capacità di proteggersi dal freddo, di nuotare e di volare. Inoltre istintivamente cercano di ripulirsi con il becco e finiscono per ingerirlo con effetti estremamente negativi per il loro organismo.

Successivamente il petrolio raggiunge i fondali e comporta danni importanti ai pesci e al loro organismo causandone la morte.

Alla luce di tutto ciò è davvero facile capire che dobbiamo agire subito per proteggere le acque dall’inquinamento marino.