Il nostro Pianeta è duramente provato dalle nostre cattive abitudini alimentari. Se vogliamo tendergli una mano è necessario adottare un’alimentazione sostenibile e ridurre l’impatto negativo dell’agricoltura e dell’allevamento adottando stili di vita più sani e sostenibili che salvaguardano le risorse naturali.
L’attuale produzione, trasformazione e distribuzione di cibo ha conseguente enormemente negative sul mondo animale, sulla natura e sugli ecosistemi.
Per avere un’idea di quanto la produzione di cibo influisca sul nostro pianeta basta pensare che il riscaldamento contribuisce al cambiamento climatico per il 23%, l’utilizzo di mezzi di trasporto per il 18% mentre la produzione di cibo influisce per ben il 31%.
Oggi siamo abituati a un consumo di cibo non sostenibile. Il cibo che arriva nei nostri supermercati viene prodotto in tutto il mondo e viaggia per mari e terre prima di arrivare sulla nostra tavola.
Alimentazione sostenibile
Per salvaguardare le risorse naturali è necessario adottare un’alimentazione sostenibile ovvero un’alimentazione con un basso impatto ecologico che per la cui produzione prevede minor emissioni di azoto e di carbonio, un minor sfruttamento del suolo e delle risorse idriche ma soprattutto che sia attenta a proteggere la biodiversità e gli ecosistemi privilegiando prodotti locali e riducendo gli sprechi.
È un cambiamento molto grande e per niente facile ma se vogliamo proteggere il pianeta è un cambiamento necessario. Per quanto grande e difficile sia dobbiamo sempre tenere a mente che anche i grandi cambiamenti incominciano da piccoli gesti ed è per questo che ognuno di noi, attraverso le proprie scelte quotidiane, può influenzare le decisioni delle aziende e persino quello politiche.
Siamo noi attraverso quello che decidiamo di comprare o no che decretiamo cosa troviamo sugli scaffali dei negozi. Le aziende producono quello che i consumatori cercano e tolgono dalla produzione quei prodotti che rimangono invenduti o hanno una bassa richiesta. Proprio per questo quello che compriamo fa la differenza per il nostro pianeta.
Oltre a quello che acquistiamo dobbiamo valutare bene anche quanto acquistiamo perché anche gli sprechi influiscono negativamente incentivando una sovrapproduzione di cibo e un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali.
Cosa fare per adottare un’alimentazione sostenibile
Uno degli alimenti che in termini ambientali ha il maggior impatto negativo è la produzione di carne.
Basti pensare che per produrre un chilo di carne di pollo sono necessari fino a 4 chili di anidride carbonica e circa 5000 litri di acqua, per ogni chilo di carne di manzo sono necessari fino a 60 kg di anidride carbonica e 15.500 litri di acqua.
Va inoltre tenuto presente che la produzione di carne influisce negativamente anche sui cambiamenti climatici ed è una delle principali cause della deforestazione e consecutiva perdita delle biodiversità, dell’erosione e dell’inquinamento. E come se tutto questo non fosse sufficiente per capire l’impatto negativo che ha, è stata spesso un veicolo per la diffusione di malattie, ricordiamo tutti “la mucca pazza” o “l’influenza aviaria”.
Il primo passo per un’alimentazione sostenibile è adottare quanto più possibile un’alimentazione vegetale privilegiando frutta, verdura, legumi e cereali di stagione e di produzione locale.
È molto importare guardare la provenienza del cibo che acquistiamo perché molti prodotti per arrivare sulle nostre tavole fanno dei viaggi immensi contribuendo all’inquinamento. Un consumatore attento è colui che non solo sceglie cosa comprare ma controlla anche come e dove viene prodotto.
È altresì importante consumare prodotti di stagione perché quelle che chiamiamo comunemente primizie vengono coltivate in serre riscaldate con corrente elettrica, gas o petrolio che hanno un impatto fortemente negativo.
Comprare prodotti locali fa bene a tutti: all’ambiente, alla salute e all’economia locale.
Un’altra abitudine amica dell’ambiente è consumare acqua del rubinetto in questo modo non solo si evita la produzione di bottiglie e imballaggi ma anche l’inquinamento dovuto al suo trasporto.
E infine un’attenzione particolare va posta per gli imballaggi, privilegiando cibi sfusi dove possibile e, se non possibile, imballaggi con basso impatto ambientale e soprattutto riciclabili o riutilizzabili.
La buona notizia è che sempre più persone si rendono conto che i loro acquisti hanno una notevole influenza sull’ambiente, sugli animali, sull’economia e adottano abitudini per contribuire e salvaguardare il nostro pianeta.